Pop Culture. Quanto l’arte influenzò il design degli anni Sessanta
Gli anni sessanta furono un’epoca di cambiamenti e di messa in discussione dei valori tradizionali in molti settori, compreso il design e il modo di concepire l’intervento dell’uomo sull’ambiente che lo circonda.
Non c’è più spazio per la tradizione del buon gusto, e l’esigenza di una gratificazione visiva di fruizione immediata e la voglia di novità, di cambiamento e di rapido consumo diventano bisogni imperanti.
L’arte pop esprimeva insieme a ironia e fascino, un dialogo diretto con la cultura popolare. Fu proprio l’interscambio tra l’arte cosiddetta ‘nobile’ e quella con la A minuscola, a dare vita a quella ricca espressione.
Il design pop in netta antitesi con l’ideologia modernista ambiva ad essere moderno in maniera diversa ma non esclusiva.
Nel corso degli anni Sessanta l’influenza dell’arte sul design si manifestò ben al di là dei limiti del fenomeno pop.
L’esperienza della seconda generazione di artisti astratti americani ebbe un forte impatto sul design. Questa corrente s’indirizzò verso un approccio distaccato, di natura meramente grafica, al colore e alla forma.
Si venne sviluppando in tal modo uno stile audace fatto di colori primari sovraccarichi e di altri colori forti, che divenne il tratto distintivo di quest’epoca.
Si venne sviluppando in tal modo uno stile audace fatto di colori primari sovraccarichi e di altri colori forti, che divenne il tratto distintivo di quest’epoca.